Il suo nome è Aish, è una bellissima ragazza che ha appena compiuto trenta anni. Il sorriso è sempre pronto ad esplodere sul suo bel viso. Si nota molto il bianco dei suoi denti, contro il color mogano del suo corpo.
In questo momento si trova sul divano di casa sua a guardare una partita di football degli Europei 2008. Con lei ci sono due amici ed il suo fidanzato. Non è molto tifosa, anzi a dire il vero non hai mai guardato una partita prima d’ora. Ma stasera tifa la Francia, la stessa che ha colonizzato il suo paese per molti anni. Non prova rancore verso i francesi, capisce e parla la loro stessa lingua e gli si sente vicina. In quest’ultimo anno ha fatto moltissime cose nuove, che prima non innaginava nemmeno esistessero. Da quanto si è trasferita in questa città europea col suo fidanzato. E’ tutto così diverso da casa sua. Non c’è mai il caldo a cui è abituata e i suoi concittadini non sono ancora così abituati al colore della sua pelle.
Qualcosa riesce a ritrovare di quello che ha lasciato. Ora è entrata a far parte di un’associazione benefica. Sono tutti africani come lei, fanno corsi di cucina, corsi di inglese e si sente quasi a casa.
Non è stato solo l’amore che le ha fatto lasciare casa sua. E’ dovuta partire. I suoi avversari politici l’hanno esiliata dal paese. Ma di questo Aish non ne parla quasi mai. Ha imparato a non farlo per non sentirsi ferita dalle facce interrogative e disinteressate di questi europei che non hanno mai visto la guerra in vita loro. Non sanno cosa vuol dire lottare per conquistare la propria libertà. La buttano via, l’affogano in una pinta di birra o la ingoiano il sabato sera. Ha imparato ad affrontare argomenti leggeri e di moda, per non sentirsi isolata: shopping, serate fuori, vacanze, cambi di carriera ed aumenti di stipendi
Nessuno è interessato a sentire i suoi racconti troppo brutali. Il sabato sera non è fatto per parlare di centinaia, se non migliaia di donne e bambine che sono state e continuano ad essere vittime di stupri, commessi da svariati protagonisti nel conflitto in Costa d’Avorio. Gli stupri sono preceduti da pestaggi e torture, spesso compiuti in pubblico e di fronte ai famigliari della vittima Le sopravvissute spesso vengono isolate ed abbondante dai mariti e dalle famiglie, e dunque condannate alla povertà estrema con i figli a carico.
Non ne vuole parlare stasera mentre guarda la partita, sgranocchiando le patatine sul divano. Ma sa che presto tornerà a casa e riprenderà il suo lavoro politico esattamente dove l’aveva lasciato. E’ molto comoda l’Europa, la vita è molto facile qui, ma è anche molto vuota. E lei ha un compito da svolgere. Riesce a godersi un bicchiere di birra in compagnia, ma il suo pensiero è sempre alle sue sorelle che la stanno aspettando.
2 comments:
bravissima mon amour
Cavoli. Come dev'essere difficile sforzarsi di essere vuoti e disimpegnati quando si vive una realtà così. Come dev'essere difficile accettare che interi continenti ignorino "culturalmente" quello che lì succede.
Magari queste piccole tregue servono per ricaricare le energie... voglio pensare che non sia un mio tentativo di darmi un alibi.
Post a Comment