Friday, August 08, 2008

Lampedusa



M'affaccio alla finestra e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l’onde. Vedo stelle passare, onde passare: un guizzo chiama, un palpito risponde. Ecco sospira l'acqua, alita il vento: sul mare è apparso un bel ponte d'argento. Ponte gettato sui laghi sereni,per chi dunque sei fatto e dove meni?

(Giovanni Pascoli, Myricae)

E' tantissimo che voglio aggiornare il blog. Scrivere come sono andata queste vacanze. Raccontare di quest'isola meravigliosa. Ma ho avuto dei piccoli contrattempi su piu' fronti. Il rientro in ufficio e' stato piu' faticoso e pieno del previsto, mentre io sono stata in ferie, la moglie del mio collega ha partorito e quindi il lavoro e' rimasto fermo per 15 gg, e a casa ho preso un super virus che mi ha debilitato il pc per un bel po' di giorni. Quindi ora mi ritrovi sommersa fino al collo di arretrati e con la memoria delle vacanze dissolta. Sono rientrata il 22 Luglio, da meno di 20 giorni e gia' mi sembra di raccontare le ferie dell'anno passato. Una cosa ho ancora chiarissima in mente, anzi piu' che in mente nelle narici. Gli odori fantastici di quell'isola. L'odore del caldo, della terra rossa, del finocchietto, del gelso, del mare. Ricordo che e' la cosa che piu' mi e' piaciuta. Nesuno sforzo e' richiesto per essere felice. Basta svegliarsi la mattina, uscire in veranda ed inspirare. E tutti i pensieri spariscono, cullata dalla brezza calda e dagli odori inebrianti.

Ci sono gia' stata quattro anni fa a Lampedusa, con degli amici che quest'anno mi sono mancati, ma essendo solo noi due abbiamo potuto organizzarci le giornate e serate su misura. Quindi abbiamo potuto esplorarla in lungo ed in largo, scoprendo ancora una volta perche' cosi' tante persone si innamorano di lei. I paesaggi sono idilliaci, le persone gentili ed ospitali, il mare e' meraviglioso ed in questo periodo dell'anno i turisti sono ancora molto rari. I ristoranti con i loro prezzi abbordabilissimi e la cucina raffinata e delicatissima. La rosticceria della piazza con le pizzette e gli arancini, che puoi gustare seduta fuori sotto gli ombrelloni, mentre guardavi il lento scorrere delle giornate sul Corso principale. Girare con la Vespa senza casco e sentire nelle orecchie, sul viso e collo la brezza calda di una giornata che sembra non terminare mai.

E' proprio quello di cui ho bisogno. Caldo, caldo, caldo fino a dentro le ossa, che raggiunga ogni cellula del mio corpo e la rigeneri e asciughi da tutta la pioggia dublinese, dal vento forte e gelido, dalla sensazione di non potersi mai rilassare, perche' anche se ora sembra bello, fra due minuti potrebbe mettersi a piovere a dirotto. Sono tornata indietro bella carica, forte, piena di energia. Mi chiedo quanto influisca il clima sulle differenze caratteriali, culturali e umorali delle persone. Devo ammettere che essere una persona 'solare' e ottimista qui richiede uno sforzo tale che spesso vado a letto sfinita, chiedendo dove e' finito il vecchio Arrotino che spaccava il mondo con un dito. Qui ho bisogno di un ombrello, di un k-way, degli stivali da pioggia, dello zaino con dentro cappello e foulard che non si sa mai, delle pillole di ginseng per riprendermi dalla passeggiata al molo...

Adesso devo litigare con un pochino di famosi ciprioti che non vogliono pagarmi. Ci sentiamo presto.

2 comments:

Anonymous said...

finalmente... bentornata!rifletti ancora il sole accecante dell'isola! cerca di immagazzinarlo più che puoi per tirarlo fuori nei giorni piovosi.
bacio
tocchia

Anonymous said...

deve essere un'isola meravigliosa. e sarebbe un posto dove incontrarti casualmente per un gradito aperitivo condito di mare sole e chiacchiere.