Friday, March 20, 2009

Sogno e ossessione

'Hai visto che bel pelo e che zampe, dicono che corra più veloce di una macchina sportiva', 'E che mascelle! Una volta mio cognato mi ha raccontato di averlo visto portare al padrone un cervo ferito in bocca.'
Phoenix il cane era abituato a sentire questi commenti al suo passaggio, sapeva che molto spesso la realtà si mischiava alla fantasia, ma lo rendevano comunque orgoglioso di se. Tutti lo rispettavano e certi addirittura lo temevano. Nei paesi vicino lo riconoscevano, parlavano dei suoi primati, forse addirittura anche in città, ma la verità era che comunque si sentiva molto solo.
Un giorno stava passeggiando in un bosco poco fuori dal paese, non era il suo abituale territorio, ma aveva sentito dire che lì vicino c'era un bellissimo torrente. 'Wow è davvero bellissimo' mormorò fra sè e sè. Le acque erano cristalline, i fondali erano visibili poco più affondo. 'E quello cos'è?' Un piccolo battufolo nero era adagiato sulla riva, tremante. Avvicinandosi si accorse che si trattava di un gattino, tutto spennacchiato e pelle ossa. Sapeva che un cane e un gatto erano troppo diversi, ma che diavolo, non poteva certo lasciarlo lì a morire?! Lo sollevò prendendolo fra le sue forti mascelle, ma in modo molto delicato. Il pelo del gatto era fastidioso, pruriginoso. Oh che solletico! Era tanto che non si ritrovava a starnutire, ridere, grattarsi tutto assieme. Portò il gattino nella sua cuccia ed ogni volta che il padrone riempiva la sua ciotola, domava la sua implacabile fame per lasciare i pezzi migliori a Sally, il suo nuovo amico.
Presto divennero inseparabili. Il gattino non si era mia sentito così felice e protetto, come quando si addormentava sotto il muso caldo del cane. Passarono mesi andando a fare passeggiate, esplorando nuovi territori, o semplicemente giocando assieme. Una volta giunti in cima alla collina più alta della contea Phoenix disse: 'Sai gattino io ho un sogno, un grande sogno. Voglio diventare sindaco di questo paese.' 'Che bello' fu l'entusiastica risposta di Sally 'il paese sarà onorato di avere un sindaco come te, così coraggioso, forte ed onesto'. Da quel giorno Phoenix non ne parlò più, ma si impegno anima e corpo per realizzarlo. Sally era un po' sconcertato però. Lo vedeva incontrarsi con personaggi noti per essere loschi, gli dava appuntamenti che non rispettava e gli mentiva, più volte si era accorto che il cane era poco sincero ed enigmatico, quando parlavano di queste cose.
'Phoenix, costa sta succedendo? Il tuo sogno ti sta rovinando. Sei prosciugato e tirato, sembri stanco, depresso.' 'Via gattino' rispose il cane 'questo non è un luogo per chi ama solo giocare e divertirsi. La vita è un'affare serio.' e con uno sgambetto riuscì a liberarsi del gattino e correre affaccendato per la sua strada.
Il gattino lo rivide in piazza qualche giorno dopo e lo avvicinò ancora 'Amico Phoenix, so che sei impegnato, ma quello che hai detto in riunione ieri è una menzogna. Che senso ha mentire se il tuo sogno è quello di essere un sindaco onesto?'. 'Questa volta mi hai proprio scocciato' sbuffò il cane, infilandogli una gomitata nel costato.
Sally non capiva. Era confuso. Spaventato, gli mancava così tanto il suo compagno di giochi, di chiaccherate, di sogni e di avventure. Era pronto a tutto per di riaverlo. Un giorno si vestì con grande cura, pronto a far ragionare il cane, con le buone o le cattive. Si presentò al bar del paese, ormai quartier generale di Phoenix e gli disse, gonfiando minacciosamente il petto 'Amico, so che tu mi vuoi bene, mi hai curato, sfamato e mi hai insegnato ad avere fiducia in me stesso. Il tuo ormai non è più un sogno, ma un ossessione che ti sta rovinando la vita. Io non vorrò più essere al tuo fianco se diventerai sindaco con la truffa, l'inganno e la menzogna. Scegli o me o la tua ossessione.' Ad un cenno di Phoenix tre mastini si alzarono e scaraventarono fuori Sally.
Il gattino ha una nuova cuccia ora. Sente ancora dolore per le gomitate e gli spintoni. E' sconcertato e ha freddo, senza il muso caldo del suo amico cane. Ha tanta paura, è passato molto tempo da quando ha affrontato da solo il mondo. Si accoccola su se stesso per scaldarsi e canticchia una canzone fra sè per farsi coraggio. Sa che c'è ancora tutto l'inverno da affrontare. Ha bisogno di forze ora.
Non gli interessa se Phoenix diventerà sindaco, sa che non vuole avere per amico una persona la cui vita è sporcata dall'inganno e dalla mezogna. E' molto stanco ora e un attimo prima di chiudere gli occhi vede passare una grande macchina nera. C'è Phoenix seduto al posto del viaggiatore. Chissà se ha capito se seguendo la sua ossessione ha perso la sua anima. Chissà se sta andando a cercarla. 'Stt chiudi gli occhi Sally e riposa' gli mormora il vento 'ti devi preparare per l'inverno.'



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