Tuesday, May 16, 2006

Maggese


E' un periodo molto molto strano questo.
Non mi sento più il solito vecchio arrotino casinaro e ciciarone.
Mi sono fermata un attimo.
Correvo troppo. Annaspavo dietro a mille cose e ho deciso di rallentare, di guardare dall'esterno l'inarrestabile turbinio quotidiano dei miei concittadini.
Vuoi il bisogno di riflettere su decisioni importanti, vuoi l'influenza che mi ha messo al tappeto per qualche giorno ho riniziato a riconoscere lo scorrere del tempo, a notare i riflessi del sole sulle pareti, a giocare con ricordi sepolti nella memoria.
Ricordandomi lo stesso lento, lieve, stanco passare dei minuti quando ogni nuovo giorno era un nuovo mondo.
Quando ogni settimana, mese, anno era un'eternità.
Quando un'estate al mare durava per sempre. E si viveva solo quello, lì, ora, in quel momento. Non esistevano gli amici lasciati, i compiti, i problemi coi professori, le abitudini cittadine, le cose che ci avrebbero atteso al nostro rientro.
Esisteva solo l'istante che stavi vivendo. Il mondo che stavi scoprendo. I segni sul tuo corpo che stava crescendo. E ogni giorno era pieno, ricolmo, traboccante delle sue 24 ore.
Ho iniziato persino a ricordare i miei pensieri di 14 enne, il futuro così sterminato e indefinibile, tutti i sogni che scalpitano per essere tirati fuori dal cassetto e realizzati. Il lavoro che farò.."wow che bello questo libro parla di un vecchio professore universitario francese, vive in una casetta nei boschi e ama insegnare ai suoi adorati ragazzi la sua immensa saggezza ....Si ho deciso, da grande anch'io farò il vecchio professore universitario. E il mio fidanzato come sarà? A mio marito riuscirò a fargli capirmi chi ero da ragazzina, come riuscivo a passare un pomeriggio intero tentando di scoprire nuovi tipi di piante non ancora classificate, studiando la reazione del cotton fioc a contatto con liquidi differenti..."
Più passo il tempo a pensarmi e più mi ritrovo, più mi riconosco, più mi ricordo chi sono veramente.
Tante mie azioni adesso mi risultano così chiare. I motivi che mi hanno fatto intraprendere determinate scelte sono palesi, qui davanti ai miei occhi.
Basta guardarsi, fermarsi e osservare.
Sento dentro di me un germoglio. Un semino che qualcuno ha piantato e che sta crescendo.
Lo sto innaffiando in questi giorni e ogni attimo mi sembra di sentirlo ingrandirsi.
Chissà che fiore nascerà...
Ma aspetta.. mi sembra di averla già visto questo germoglietto, assomiglia così tanto ad una ragazzina con cui passavo tutti i minuti, le ore, gli anni; con cui sognavo, giocavo, correvo amavo e che per tanto tempo mi sono dimenticata.
E ora è come averla ritrovata, ogni giorno incastro un nuovo pezzetto al puzzle di me stessa.
E sto così bene in sua compagnia.

5 comments:

Anonymous said...

Rotazione triennale o quadriennale?

Michela said...

Speriamo che il semino non sia di pianta grassa... Poi me la presenti questa bambina con cui passi tutto il tuo tempo? Guarda che sono gelosa aah!
:)

Anonymous said...

Che bella storia...mi vengono i lacrimoni...
Ste

L'Arrotino said...

Leetah triennale..sai noi milanesi :)
Chatouche sicula ahhh
Ste che bello ogni tanto vedere un tuo segno hihihi

Anonymous said...

... :) che bello. Mi lascia sorridente questo post.